Quando il mostro del tempo diventa… un tourbillon
Il “mostro” è tornato, e questa volta morde più forte. Il Time Eater – creatura a un solo occhio e bocca affamata che Konstantin Chaykin aveva già svelato insieme a Louis Erard – si reinventa con una complicazione da grande orologeria: il tourbillon. La referenza, limitata a 78 pezzi, porta in dote un sorriso appena più largo, ma soprattutto un cuore meccanico che gira vorticoso a vista, quasi fosse la lingua stessa di questa piccola bestia metallica.
Al polso, la cassa in acciaio lucido da 40 mm non fa nulla per nascondere il suo lato teatrale: l’ora ruota nell’unico grande “occhio”, il minuto è una mano nera biforcuta che pare uscire dalla bocca, mentre il tourbillon a ore sei, incorniciato da denti bianchi, divora i secondi con una lingua rossa in perpetuo movimento. È un quadro cinetico e ironico, ma sostenuto da una base tecnica seria: il calibro BCP T02 a carica manuale, regolatore con tourbillon da 60 secondi e 100 ore di riserva di carica, visibile dal fondello in vetro.

Il prezzo – CHF 19 900 tasse escluse – resta sorprendentemente “accessibile” per un tourbillon, soprattutto se si considera l’aura cult che circonda le collaborazioni di Louis Erard. Come nota SJX, è un congedo in grande stile per la saga Time Eater: un addio da fuochi d’artificio, pensato per chi vuole collezionare non solo un complicato svizzero, ma un frammento di narrazione orologiera contemporanea.

Indossarlo significa accettare il gioco di Chaykin: leggere l’ora richiede un attimo di confidenza, ma è proprio quel momento di “decodifica” a rendere viva l’esperienza. E se qualcuno vi chiede perché la bocca dell’orologio si muove, basterà sorridere: raccontare questo oggetto è metà del divertimento.

Il Time Eater Tourbillon è dunque più di un’edizione limitata: è la dimostrazione che l’alta orologeria può prendersi sul serio senza perdere la voglia di stupire, e che l’umorismo – quando è sostenuto da un tourbillon regolatore con 100 ore di autonomia – non toglie nulla alla sostanza. Anzi, la esalta.
