Passione, ingegno, storia e futuro: il mondo dell’orologeria si ritrova ogni anno sotto un grande abbraccio internazionale, ma raramente con l’intensità, il riflesso e la visibilità che assume la Grand Prix d’Horlogerie de Genève (GPHG). Il 13 novembre 2025, a Ginevra, si terrà la 25ª cerimonia di premiazione di questa “notte degli Oscar degli orologi” — 90 segnatempo selezionati, 20 premi in palio, e soprattutto il Grand Prix «Aiguille d’Or», considerato la vetta suprema per chi opera nell’arte del tempo.

Uno sguardo dietro le quinte
Quest’anno l’edizione assume un significato speciale: un quarto di secolo di celebrazioni, di modelli che hanno segnato epoche, di innovazioni che hanno riscritto codici. La fondazione organizza una selezione rigorosa: dall’estate i 1.050 membri dell’Accademia della GPHG hanno analizzato 302 modelli presentati da 184 marchi, scegliendo 84 orologi e 6 orologi-scultura (clocks) che oggi compongono la rosa finale.
La cerimonia si svolgerà in uno scenario d’eccellenza: a Ginevra, centro dell’alta orologeria, in un ambiente dove la presenza delle maison, dei collezionisti e dei media internazionali trasforma la notte in attesa, in sogno concreto.

I pezzi in corsa e i modelli da tenere d’occhio
Tra i 90 segnatempo candidati — suddivisi in 15 categorie che spaziano dal “Ladies” all’“Iconic”, dal “Tourbillon” alla “Sports Watch” — emergono modelli che per noi di Horotix vanno segnalati come quelli davvero dal “peso” particolare.
- Audemars Piguet Royal Oak Perpetual Calendar “150th Anniversary” Openworked — un riferimento storico in una veste moderna.
- Breguet Classique Souscription 2025 — la maison che ha scritto pagine fondamentali nell’orologeria e che si rinnova con rispetto.
- Zenith G.F.J. Calibre 135 — tecnologia e heritage in un’unica espressione.
- E ancora marchi indipendenti e audaci come Andersen Genève, Armin Strom, Greubel Forsey — perché la competizione non riguarda solo i grandi nomi, ma ogni orologeria che osa.

Perché conta (e perché tu, appassionato, non puoi perderla)
Perché questa cerimonia porta visibilità, ma porta anche direzione. Quando un orologio snocciola le sue possibilità di vittoria, sussurra che quello che conta non è solo il marchio, ma il gesto: finiture, materiale, design, innovazione, sostenibilità. Per un appassionato, un collezionista, un lettore Horotix, seguire questi 90 modelli significa capire dove l’industria guarda domani. E partecipare — anche solo mentalmente — alla notte in cui il martelletto chiude una stagione e ne apre un’altra.
Un invito al polso
E allora, che tu stia pensandoci con desiderio o solo passione, ti suggerisco: guarda quei nomi, studia la lista, guarda i bozzetti, chiediti “cosa farei io se fossi sul palco?” Non è solo un esercizio di stile: è una dichiarazione che il tuo orologio è parte di una storia che corre, che cambia, che innova. E quando il presentatore — quest’anno maestro di cerimonia è Antoine de Caunes — salirà sul palco e dirà “and the Aiguille d’Or goes to…”, tu sai che non sta solo annunciando un vincitore: sta aprendo il capitolo successivo dell’orologeria.


















