Grand Seiko Tentagraph SLGC009: La precisione prende vita sul polso

C’è qualcosa di profondamente affascinante nei cronografi giapponesi. Sarà la loro innata riservatezza estetica, il rigore tecnico o quella calma dignitosa che sembra trasudare da ogni millimetro della cassa. Ma poi arriva lui, il Grand Seiko Tentagraph SLGC009, e tutto questo prende una forma diversa. Più audace, più dinamica, più… meccanica. E il nostro Founding Editor, Anthony Kamp, dopo averlo provato al polso per qualche giorno, ha detto chiaramente: “È come se Grand Seiko avesse deciso di mettere il turbo alla sua proverbiale precisione.”

Il Tentagraph – acronimo di TEN beats per second, TAchymeter, GRAnd Seiko PH – è qualcosa che Grand Seiko non aveva mai osato fino a oggi. Un cronografo automatico ad alta frequenza, con anima sportiva, ma senza mai perdere l’eleganza e il savoir-faire che contraddistingue il marchio. E con la referenza SLGC009, quella vocazione sportiva trova finalmente un materiale all’altezza: il titanio.

Appena lo indossi, noti subito che c’è qualcosa di diverso. Non solo il peso, decisamente contenuto per un orologio di queste dimensioni (43,2 mm di diametro per 15,3 mm di spessore), ma anche la qualità tattile della finitura. Il titanio high-intensity di Grand Seiko non è solo leggero: è caldo, setoso, e riflette la luce in modo discreto e raffinato, come una carezza opaca sul polso. Anthony non riusciva a smettere di girarlo alla luce: “Questo non è un metallo, è una materia viva.”

Foto by grand-seiko.com

Il quadrante è forse la parte più sorprendente. Non ci troviamo davanti al classico blu profondo già visto in altri modelli Grand Seiko. Qui c’è un pattern geometrico in rilievo che evoca una sensazione quasi tridimensionale, come se il tempo si muovesse dentro una griglia ordinata di dettagli. E ogni sub-quadrante, perfettamente allineato e leggibile, contribuisce a quella sensazione di ordine zen, anche mentre il cronografo segna lo scorrere frenetico dei secondi.

Ma è dentro che si cela la magia. Il movimento è il calibro 9SC5, basato sull’Hi-Beat 36000 e pensato per essere non solo preciso, ma anche resistente. Parliamo di una riserva di carica di 72 ore nonostante i 36.000 alternanze/ora. È un risultato straordinario, che pone il Tentagraph tra i pochissimi cronografi automatici ad alta frequenza in grado di garantire tre giorni di autonomia. Anthony lo ha definito “una macchina da guerra giapponese vestita da diplomatica svizzera”. E non potremmo dargli torto.

Foto by grand-seiko.com

La sensazione al polso è quella di un orologio importante, che però non vuole sopraffare. È lì, presente, silenzioso ma pronto a farsi notare quando serve. Il cinturino in titanio, con finitura Zaratsu satinata e lucidature a specchio strategicamente posizionate, si adatta con naturalezza anche a un polso da 17,5 cm come quello di Anthony. E la chiusura deployante dà quel tocco di sicurezza in più, senza mai perdere in comfort.

Il Grand Seiko Tentagraph SLGC009 è un orologio che rompe con il passato, ma lo fa con rispetto. È un ponte tra la tradizione del cronometro da osservatorio e la voglia di avventura del moderno sportwatch. È Grand Seiko che smette di sussurrare e inizia a parlare a voce alta. E lo fa con un accento perfettamente nipponico, in grado di emozionare anche chi è abituato ai ruggiti svizzeri.

Certo, non è un orologio per tutti. Il prezzo, la dimensione, la scelta del titanio e il movimento Hi-Beat ne fanno un pezzo per intenditori. Ma se sei tra quelli che cercano l’equilibrio tra prestazione e poesia, il Tentagraph SLGC009 potrebbe essere il tuo prossimo colpo di fulmine.

E in fondo, non è forse questo il vero lusso?

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