Quando il tempo incontra la forza del pennello5 min read

Ci sono orologi che segnano il tempo, e poi ci sono orologi che lo raccontano. Il Jaeger-LeCoultre Reverso Tribute Enamel “Xu Beihong” appartiene a questa seconda e rarissima categoria: non è soltanto un segnatempo, ma un ponte tra mondi, tra culture, tra linguaggi che sembrano inconciliabili e che invece, in questo rettangolo d’oro bianco, convivono con una naturalezza disarmante. Qui la meccanica incontra l’arte, il gesto tecnico si fa poesia e la tradizione della maison di Jaeger-LeCoultre si intreccia con l’eco lontana dell’arte cinese, quella capace di imprimere l’anima di un cavallo con un solo colpo di pennello.

Il protagonista di questo incontro è Xu Beihong, considerato uno dei padri dell’arte moderna cinese, celebre per i suoi cavalli in corsa che non erano soltanto rappresentazioni anatomiche impeccabili, ma simboli di libertà, energia e vitalità. Jaeger-LeCoultre ha scelto di rendergli omaggio attraverso una collezione di tre Reverso in edizione limitata, ognuno con un fondello decorato a smalto grand feu che riproduce, in scala minuscola e con una fedeltà sorprendente, alcune delle sue opere più iconiche. Sono pezzi rarissimi, dieci esemplari per ogni versione, e ognuno di essi richiede agli artigiani della maison oltre ottanta ore di lavoro soltanto per completare la miniatura sul retro della cassa.

Foto by jaeger-lecoultre.com

La cassa è quella inconfondibile del Reverso, rettangolare, in oro bianco 18 carati, con le sue proporzioni perfette che sembrano sospese tra Art Déco e modernità. Misura 45,6 per 27,4 millimetri, con uno spessore contenuto in 9,73 millimetri, e ospita al suo interno il calibro manuale Jaeger-LeCoultre Calibre 822, essenziale e affidabile, con una riserva di carica di circa 42 ore. Ma la tecnica, qui, è solo il silenzioso custode di qualcosa di molto più profondo: l’arte che abita ogni centimetro quadrato di questo segnatempo.

La prima versione, forse la più iconica, è quella che porta sul retro il cavallo in corsa tratto dall’opera Running Together del 1942. La scena ritrae un animale lanciato in avanti con un’energia che sembra infrangere il confine stesso della cassa. Ogni muscolo è teso, ogni ciocca di criniera sospinta dal vento immaginario che sembra soffiare anche tra le mani di chi lo osserva. Sul lato frontale, il quadrante si tinge di un verde profondo e vibrante chiamato Evergreen Pine Green, uno smalto grand feu traslucido che lascia intravedere sotto di sé un motivo guilloché a raggi di sole inciso a mano. Quando la luce lo colpisce, il quadrante sembra respirare come un organismo vivente, creando bagliori cangianti che richiamano il luccichio dell’erba al mattino. È un orologio che parla di slancio, di potenza, di velocità, e lo fa con una grazia che commuove.

Foto by jaeger-lecoultre.com

La seconda variante racconta invece un dialogo silenzioso tra due cavalli, uno bianco e uno nero, ritratti in una danza che alterna tensione e armonia. Il fondello smaltato restituisce con precisione la delicatezza delle pennellate di Xu Beihong, dove i due animali si muovono all’unisono ma restano distinti, come due pensieri paralleli. Sul fronte, il quadrante è un blu profondo battezzato Distant Mountain Blue, uno smalto traslucido che lascia affiorare un guilloché a semi d’orzo. Le onde regolari e minute di questa lavorazione catturano la luce con un movimento ipnotico, come il riflesso del cielo in un lago calmo. Questa versione del Reverso non urla, non scalpita: invita alla contemplazione, al raccoglimento, a seguire con lo sguardo i movimenti armonici dei due cavalli come si seguirebbe il flusso lento di un pensiero.

La terza e ultima interpretazione della serie è forse la più enigmatica, e certamente la più intensa. Sul retro campeggia un cavallo immobile, fiero, in posizione eretta. Non c’è slancio né corsa, ma una tensione silenziosa che vibra sotto la superficie come una promessa trattenuta. Il quadrante frontale è un’esplosione di calore: un arancio intenso chiamato Crimson Dawn Orange, realizzato con smalto grand feu trasparente su un guilloché a spina di pesce. Le trame a V catturano la luce con una vivacità quasi incandescente, evocando i primi raggi dell’alba che incendiano l’orizzonte. È la versione più estatica e simbolica, quella che celebra non l’azione ma la potenzialità, non il gesto ma la sua imminenza. Guardandolo, si ha la sensazione che il cavallo possa muoversi da un momento all’altro, che il tempo sia trattenuto per un istante prima di esplodere.

Foto by jaeger-lecoultre.com

Tutte e tre le versioni condividono la stessa filosofia: non vogliono essere semplicemente orologi, ma opere d’arte da indossare. L’impermeabilità ridotta a tre atmosfere e la meccanica volutamente essenziale confermano che non sono pensati per affrontare le sfide del mondo esterno, ma per creare un dialogo silenzioso tra chi li indossa e l’arte che portano con sé. Indossare uno di questi Reverso significa accettare una responsabilità: non quella di mostrare il proprio gusto, ma quella di custodire un frammento di bellezza fragile e irripetibile.

In un’epoca in cui le edizioni limitate si moltiplicano e spesso si svuotano di significato, questa serie appare come un gesto di rara sincerità. Jaeger-LeCoultre non ha semplicemente applicato un’immagine decorativa sul retro di un orologio: ha messo in moto l’intero savoir-faire dei suoi atelier Métiers Rares per tradurre in smalto e guilloché l’anima di un artista. È un tributo autentico, fatto di pazienza, di lentezza, di attenzione maniacale al dettaglio. E soprattutto, è un ponte culturale: porta nel cuore dell’orologeria svizzera il soffio dell’arte cinese, creando un oggetto che non appartiene più soltanto a un luogo o a una tradizione, ma che diventa universale.

Il Reverso Tribute Enamel “Xu Beihong” non è un orologio per tutti. Non lo si indossa per impressionare, né per segnare il tempo con precisione cronometrica. Lo si indossa per ricordarsi che il tempo può essere bellezza, che può essere memoria, che può essere arte. È un orologio che non chiede di essere posseduto: chiede di essere compreso.

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